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OTTICA DI CARLO Guardiagrele

GLOSSARIO

Aberrazione Sferica

Difetto di annebbiamento presente in elementi ottici con superficie sferica, provocato da differenze nella lunghezza focale che fanno sì che la luce raggiunga punti diversi sulla macula, impedendo il raggiungimento di un unico punto focale.

Accomodazione

Proprietà dell’occhio di mettere a fuoco oggetti a diverse distanze mediante la contrazione di muscoli specifici, che modificano la curvatura del cristallino.

Acromatopsia

Incapacità di percepire i colori, che sono visti come diversa gradazione di grigio.

Acuità visiva

Capacità visiva valutata mediante le tavole di Snellen sulle quali vi sono lettere di differenti dimensioni. L’acuità visiva è uguale al quoziente della distanza alla quale si trova il paziente diviso la distanza alla quale le lettere più piccole sono viste distintamente e lette normalmente.

Acutezza visiva

La capacità dell’occhio di vedere distintamente gli oggetti.

Acutezza visiva massimale

Significa quanto l’occhio con occhiali con massima correzione può vedere 10/10 di vista. 100% d’acutezza visiva, si riferisce alla misura delle lettere che la persona “normale” può vedere dalla distanza standard.

Acutezza visiva senza correzio

La capacità dell’occhio di vedere distintamente gli oggetti senza lente correttiva.

Acuto

Si dice di malattia che insorge con violenza e ha decorso rapido.

Afachia

Mancanza del cristallino nel globo oculare.

Ambliopia

Una situazione in cui si verifica una perdita di visione senza motivo apparente: l’occhio sembra sano, ma la visione è scarsa. Nota anche con il nome di “occhio pigro”. La diminuzione della vista non può essere corretta ricorrendo a dispositivi ottici. I pazienti con una grave carenza nutrizionale o di vitamina B12 possono soffrire di ambliopia simulata. È possibile guarire completamente seguendo una dieta corretta e assumendo vitamine del gruppo B, tuttavia, una carenza prolungata può provocare una perdita permanente della visione centrale.

Ametropia

Denominazione comune dei difetti di rifrazione dell’occhio, cioè miopia, ipermetropia e astigmatismo.

Ammiccamento

Il battito delle palpebre.

Anisometropia

Differenza di potere rifrattivo degli occhi (per esempio un occhio è miope e l’altro ipermetrope).

Astenopia

Particolare affaticabilità della vista che si manifesta in caso di applicazione visiva prolungata con cefalea, diplopia transitoria, vertigini, talora nausea e vomito; spesso è dovuta a strabismo latente.

Astigmatismo

Condizione causata da una cornea dalla forma irregolare (simile più ad un pallone da football americano invece di una palla da baseball), che può portare allo sviluppo di due punti focali. Questo fa sì che le immagini luminose si focalizzino in due punti separati dell’occhio rendendo così l’immagine sfocata o distorta.
Aberrazione di un sistema ottico a causa della quale un”immagine puntiforme appare dilatata a forma di macchia | (med.) difetto della vista dalle medesime caratteristiche dovuto a irregolare curvatura della cornea.

Bastoncello

Cellula fotorecettrice (insieme ai coni ) presente in elevato numero (oltre cento milioni) nella parte nervosa della retina a concentrazione crescente dal contorno della fovea alla periferia. Contengono pigmenti fotosensibili (rodopsina e porfidopsina ), che si dissolvono in presenza della luce e si ricostituiscono in sua assenza, partecipando al processo della visione. I bastoncelli possiedono un valore di soglia molto basso per i raggi luminosi, per cui reagiscono a tutte le lunghezza d’onda dello spettro apprezzabili dall’occhio e sono in grado di operare anche in condizioni di scarsa luminosità, come nella visione notturna, seppure con ridotta capacità discriminante; sono inoltre responsabili della visione del bianco e del nero Biomicroscopio: strumento utilizzato durante le visite oculistiche per esaminare l’occhio.

Biomicroscopio

Strumento utilizzato durante le visite oculistiche per esaminare l’occhio.

Blefarite

Infiammazione della palpebra, in particolare del suo bordo liscio. Può essere semplice (eritematosa, squamosa o crostosa) o ulcerata (spesso dovuta allo Stafilococco aureo.
Colpisce persone di tutte le età. Tra le cause più comuni di blefarite: scarsa igiene delle palpebre, eccessiva secrezione oleosa delle ghiandole palpebrali, un’infezione batterica (spesso causata da uno stafilococco) o una reazione allergica.

Blefarofimosi

Restringimento della flessura palpebrale.

Blefarospasmo

Contrazione spastica del muscolo orbicolare delle palpebre.

Buftalmo

Dilatazione del globo oculare congenita o causata da malattie; è detta anche idroftalmo.

Bulbo oculare

Occhio.

Calazio

Piccola tumefazione granulomatosa delle palpebre dovuta all’infiammazione di una ghiandola di Meibonio del tarso.

Campo visivo

Spazio che viene percepito dall’occhio che è immobile con lo sguardo fisso in un punto.

Cataratta

Opacità del cristallino che non provoca dolore. La cataratta blocca il passaggio della luce del cristallino allo strato nervoso (retina) nella parte posteriore dell’occhio e può causare problemi di vista.
La cataratta può essere rimossa chirurgicamente e sostituita con una lente intraoculare, ripristinando così la visione.
Può essere senile (più frequente), congenita (spesso associata ad altre malformazioni o a una infezione congenita come la rosolia), traumatica, tossica (dinitrofenolo, corticoterapia protratta), da malattie metaboliche (diabete mellito, galattosemia, ipoparatiroidismo). L”opacità può interessare la capsula (c. capsulare), la lente del cristallino (c. lenticolare) o entrambe (c. capsulo-lenticolare).

Cellulite orbitale

Cellulite facciale, in genere secondaria a sinusite, che si manifesta con tumefazione palpebrale, proptosi, chemosi e alterata mobilità oculare.

Chemosi

Infiammazione con edema della congiuntiva.

Cheratectomia

Asportazione chirurgica di una parte della cornea.

Cheratite

Infiammazione della cornea.

Cheratite attinica

Cheratite provocata da raggi ultravioletti (esposizione al sole, lampada abbronzante, saldatura elettrica, ecc.).

Cheratite disciforme

Cheratite nummulare (v.) causata dal virus erpetico.

Cheratite nummulare

Cheratite virale con formazione di opacità discoidi al centro della cornea.

Cheratocongiuntivite

Infiammazione della cornea e della congiuntiva.

Cheratocono

È una patologia visiva che si verifica quando la cornea (la parte anteriore dell’occhio), normalmente sferica, diventa sottile e irregolare (simile a un cono). Questa forma anomala impedisce alla luce che entra nell’occhio di venire messa a fuoco correttamente sulla retina e provoca una distorsione della vista.

Cheratomalacia

Cheratite da avitaminosi A del lattante; si ha prima secchezza e disepitelizzazione della cornea, che poi può ulcerarsi e perforarsi.

Cheratomileusi

Tecnica chirurgica in cui si usa una micropialla che esegue un taglio tangenziale rispetto alla cornea e crea una sottile fettina di cornea che viene poi spostata lateralmente per poter eseguire il successivo trattamento con il laser nella LASIK.

Cheratoplastica

Trapianto di cornea.

Cicloplegia

Visita specialistica particolarmente accurata: viene praticata somministrando alcune gocce di collirio in grado di paralizzare la normale possibilità di messa a fuoco automatica del cristallino, dilatando la pupilla.

Ciglia

Peli corti e spessi disposti su due o tre file e curvati verso l’alto o verso il basso, a seconda che appartengano alla palpebra superiore o inferiore, presenti però solo nella parte laterale (ciliare) del margine libero di ogni palpebra.

Congiuntivite

E’ un’infiammazione della congiuntiva, il tessuto che riveste l’interno della palpebra e aiuta a mantenere umide sia palpebra sia bulbo oculare. Tra le cause: virus, batteri, sostanze irritanti (shampoo, sporco, fumo, cloro delle piscine), malattie sessualmente trasmesse (STD) o allergeni (sostanze che provocano allergie). La congiuntivite causata da batteri, virus o STD può diffondersi facilmente da persona a persona, ma, se prontamente diagnosticato, non costituisce un grave rischio per la salute; la congiuntivite allergica non è contagiosa.

Congiuntiva

Mucosa che ricopre e congiunge la parte anteriore del globo oculare e la parete interna posteriore delle palpebre.

Congiuntivite

E’ un’infiammazione della congiuntiva, il tessuto che riveste l’interno della palpebra e aiuta a mantenere umide sia palpebra sia bulbo oculare. Tra le cause: virus, batteri, sostanze irritanti (shampoo, sporco, fumo, cloro delle piscine), malattie sessualmente trasmesse (STD) o allergeni (sostanze che provocano allergie). La congiuntivite causata da batteri, virus o STD può diffondersi facilmente da persona a persona, ma, se prontamente diagnosticato, non costituisce un grave rischio per la salute; la congiuntivite allergica non è contagiosa.

Congiuntivite allergica

Congiuntivite causata da una reazione di sensibilizzazione allergica a pollini o polveri, spesso associata a rinite.

Coni

Cellule fotorecettrici della retina, presenti soprattutto nella fovea e in concentrazione decrescente verso la periferia, a differenza dei bastoncelli. Risultano costituiti da un segmento esterno, un segmento interno, il corpo cellulare e la fibra nervosa. Nel segmento esterno sono contenuti pigmenti fotosensibili (iodopsina e cianopsina), che si dissolvono in presenza di luce e si ricostituiscono in sua assenza, partecipando al processo della visione.

Cornea

Membrana fibrosa in continuità con la parte anteriore della sclera, da cui si differenzia per la trasparenza; è nello stesso tempo un involucro resistente ed un mezzo trasparente; per la sua forma arrotondata si comporta come una lente convergente.
Riveste la pupilla e l’iride e fornisce la maggior parte del potere ottico dell’occhio.
Le lenti a contatto vengono indossate sulla superficie corneale.

Coroide

Membrana situata tra la sclera e la retina; molto vascolarizzata, serve per nutrire la retina e svolge un ruolo di schermo protettivo nei confronti della luce.

Corpo ciliare

Parte della tunica vascolare dell’occhio situata fra la coroide e l’iride.

Corpo vitreo

Massa trasparente e gelatinosa che riempie la cavità del bulbo oculare compresa tra la retina e la faccia posteriore del cristallino.

Cristallino

La lente naturale dell’occhio, una struttura trasparente posta dietro l’iride. Mette a fuoco la luce sulla retina e cambia forma per modificare la messa a fuoco dell’occhio a seconda della distanza.

Cristallino artificiale

Lente di materiale sintetico trasparente inserita per sostituire il cristallino naturale oppure a scopo refrattivo.

Cronico

Si dice di malattia persistente nell’organismo, priva di manifestazioni acute ma di difficile guarigione.

Dacrioadenite

Infiammazione acuta o cronica della ghiandola lacrimale.

Dacriocisti

Sacco lacrimale.

Dacriocistite

Infiammazione acuta o cronica del sacco lacrimale da ostruzione delle vie lacrimali.

Dacriocistografia

Esame radiografico del sacco lacrimale dopo instillazione di liquido di contrasto.

Dacrioma

Tumore della ghiandola lacrimale.

Daltonismo

Difetto ereditario della vista, per indicare una difficoltà nella distinzione del colore, di solito il rosso e il verde, ma anche il blu e il giallo. Sembra che i più colpiti siano i maschi (il 7% presenta questo problema) e solo lo 0.5% delle femmine.
Il daltonismo non è una malattia o una condizione degenerativa sebbene a volte un daltonismo acquisito possa essere sintomo di altri problemi di salute.

Decimi

Unità di misura dell’acutezza visiva.

Degenerazioni maculari

Sono una famiglia di patologie oculari che interessano la parte centrale della retina e che vanno seguite con attenzione dall’oculista.

Depositi

Accumulo di sostanze, solitamente componenti del film lacrimale (proteine), sulla superficie delle lenti a contatto e/o sul materiale della lente. Tra i tipi di deposito: proteine, muco, lipidi, inorganici e organici.

Depositi di proteina

Frammenti naturalmente prodotti dall’occhio.

Diplopia

Difetto visivo per cui un oggetto si percepisce sdoppiato; è per lo più legata a danni del sistema nervoso o neuromuscolare.

Dissezione

Sezionamento di un cadavere a scopo di studio.

Distacco della retina

Separazione tra lo strato neurale e l’epitelio pigmentato della retina; può essere primitiva (idiopatica) o secondaria a trauma, retinopatia diabetica, tumori (melanoma).

Distanza interpupillare

E’ la distanza esistente tra i punti centrali della pupilla destra e sinistra. Essa viene misurata in millimetri.

Distrofia corneale

Sviluppo abnorme della cornea che provoca difetti di struttura o nitidezza. La cornea deve la sua trasparenza alla presenza di una regolare struttura di fibre di collagene. Qualsiasi cosa alteri questa regolarità causa una perdita di trasparenza, che è essenziale per il buon funzionamento e la salute della cornea. Le distrofie corneali fanno parte di un gruppo di rare malattie che solitamente colpiscono entrambi gli occhi. Possono essere presenti sin dalla nascita, ma più spesso si sviluppano durante l’adolescenza e progrediscono gradualmente nel corso della vita. Alcune forme sono leggere, altre gravi.

Drenaggio

Eliminazione di secrezioni o in genere di liquidi da cavità naturali o patologiche.

Ectropion

Rovesciamento all’infuori del bordo libero della palpebra, più spesso di quella inferiore. Si distinguono una forma paralitica da paralisi del muscolo orbicolare nella paralisi facciale periferica, una forma senile associata a congiuntivite cronica ed una forma cicatriziale da trauma, ustione o lesione da acidi o basi.

Edema

Gonfiore infiltrazione di liquido organico nei tessuti.

Emmetrope

Soggetto non affetto da vizi di refrazione visiva.

Emmetropia

La condizione generalmente conosciuta come “visione normale” nella quale la luce proveniente da oggetti lontani viene messa a fuoco sulla retina in modo da rendere la visione nitida e chiara (20/20).

Emovitreo

Accumulo di sangue nel corpo vitreo.

Enoftalmo

Abnorme infossamento del globo oculare nell’orbita.

Entropion

Rovesciamento verso l’interno del bordo libero della palpebra.

Epicanto

Anomalia congenita consistente in una piega cutanea di forma arcuata che ricopre l’angolo interno dell’occhio.

Epifora

Fuoriuscita abbondante di lacrime dal sacco congiuntivale per ostruzione dei canali lacrimali o per eccessiva lacrimazione.

Epitelio

Tessuto mancante di vasi sanguigni e formato da cellule piatte (epitelio pavimentoso) o alte e strette (epitelio cilindrico), che ha funzione di rivestimento, di secrezione o di trasmissione di impulsi.

Esoforia

Strabismo latente convergente.

Esoftalmo

Protrusione del globo oculare fuori dall’orbita.

Esotropia

Strabismo convergente.

Evoluzione

Svolgimento nel tempo.

Exoforia

Strabismo divergente latente.

Exotropia

Strabismo divergente.

Fluido

Si dice di qualsiasi sostanza che si presenti nello stato liquido o aeriforme.

Fluttuazione

Variazione della capacità visiva.

Fotoablazione corneale

Vaporizzazione e volatilizzazione istantanea del tessuto corneale colpito dalla radiazione del laser ad eccimeri.

Fotofobia

Sensazione fastidiosa provocata dalla luce che si prova in caso di febbre elevata o in certe malattie dell’occhio. Intolleranza alla luce per ipersensibilità o affezione della retina.

Fotorecettore

Si dice degli elementi sensoriali della retina che ricevono gli stimoli luminosi e li trasmettono alle vie ottiche; in generale, di ogni altro organo destinato alla recezione degli stimoli luminosi.

Fovea

Piccola depressione sulla superficie di un organo; in partic., leggero infossamento al centro della retina dei vertebrati.

Gerontoxon

Anello bianco-grigiastro da deposito di lipidi che si forma sulla cornea nei vecchi.

Glaucoma

Patologia in cui la pressione interna dell’occhio è talmente elevata da poter danneggiare il nervo ottico e provocare una perdita della visione periferica.
Infezioni dell’occhio: Tra le cause di infiammazione ci sono batteri, virus e funghi. Ogni zona dell’occhio è soggetta ad attacchi ad opera di diversi organismi.
Si distinguono 4 tipi di glaucoma: ad angolo chiuso, ad angolo aperto, infantile e secondario.

Glaucoma ad angolo aperto

Forma di glaucoma più frequente; l’angolo tra l’iride e la cornea è aperto, più o meno ampio; l’ipertensione intraoculare è bilaterale e legata ad una riduzione della circolazione dell’umor acqueo. Asintomatico nei soggetti anziani, lentamente porta a riduzione del campo e dell’acuità visivi.

Glaucoma ad angolo chiuso

L’ipertensione intraoculare é causata dalla chiusura dell’angolo irido-corneale che blocca lo scorrimento dell’umor acqueo. Si tratta sempre di una forma acuta.

Glaucoma secondario

Glaucoma conseguente ad affezione aculare (iridociclite, trombosi venosa oculare, emorragie e tumori intraoculari) che ostacoli la circolazione dell’umor acqueo.

Globo oculare

Organo cavo contenuto nell’orbita, parte fondamentale dell’apparato della vista. Di forma sferica, è delimitato da 3 membrane: sclera, uvea e retina.

Gonioscopia

Esame oftalmoscopico dell’angolo della camera anteriore dell’occhio, in particolare per studiare la circolazione e l’eliminazione dell’umor acqueo nel glaucoma.

Incisionale

Taglio di tessuti organici mediante appositi strumenti.

Ipermetropia

Difetto di rifrazione dell’occhio per cui le immagini si formano in un punto situato oltre la retina, con visione sfocata degli oggetti vicini; è l’opposto della miopia.

Ipertensione oculare

Aumento della pressione intraoculare tipico del glaucoma.

Ipopion

Piccola raccolta di pus nella parte inferiore della camera anteriore dell’occhio.

Ipovisione

Prestazione visiva molto ridotta.

Iride

Parte anteriore della membrana muscolo-vascolare del globo oculare, è costituita da un diaframma situato davanti al cristallino e perforato al centro (pupilla). La sua colorazione può essere chiara (azzurra) o scura (marrone) a seconda se l’epitelio è più o meno sottile e lo stroma povero o ricco di pigmento.

Iridotomia

Forellino irideo.

Irite

Infiammazione dell’iride.

Lacrima

Liquido secreto dalle ghiandole lacrimali che bagna la congiuntiva oculopalpebrale; è costituita da una soluzione di cloruro di sodio a basso contenuto proteico e pH 7,4.

Lamella

Strato sottile di un tessuto.

Lente a contatto multifocale

Altrimenti nota come lente bifocale, contiene due o più aree di visione che consentono di vedere oggetti lontani, intermedi e vicini.

Lente a contatto rigida

Altrimenti note come lenti PMMA, queste lenti tradizionali sono fatte di polimetilmetacrilato.

Lente a contatto sferica

Corregge i problemi di vista più comuni. La maggioranza di queste lenti viene prodotta tramite stampaggio, ma alcune tramite tornitura.

Lente a contatto terapeutica

Altrimenti nota come lente per bendaggio, questa lente è progettata per contribuire a proteggere e aiutare nella guarigione di un occhio malato. Di solito è una lente di grosse dimensioni che ricopre la cornea, ne trattiene l’umidità e ne protegge la superficie. Dal momento che la lente è ben tollerata, costituisce una copertura efficace per l’occhio spesso alleviando il dolore.

Lente a contatto torica

Progettata per correggere l’astigmatismo utilizzando due diversi poteri ottici orientati su due diversi angoli.

Lente a contatto torica su pre

Corregge livelli di astigmatismo da medi a alti ed è generalmente prodotta su prescrizione per un soggetto specifico.

Lente afachica

Una lente progettata per venire incontro alle necessità di pazienti che hanno subito l’asportazione del cristallino a causa di una cataratta.

Lente asferica

Una lente non completamente sferica in grado di migliorare la sensibilità al contrasto e la percezione di profondità in caso di astigmatismi leggeri o per presbiopia allo stadio iniziale. Il potere cambia gradualmente, dal centro al bordo della lente.

Lente rigida gas permeabile

Prodotte con un materiale di base di silicone o fluoro-silicone, queste lenti vengono utilizzate per prescrizioni su cornee irregolari.

Lenti a contatto giornaliere

Queste lenti sono destinate ad un uso limitato alle ore di veglia (meno di 24).

Lenti a contatto morbide

Queste lenti sono prodotte con plastica flessibile, nota come hydrogel. La lente diventa morbida perché assorbe dal 40 al 70% circa del suo peso in acqua.

Lenti a contatto speciali

Correggono carenze visive come astigmatismo o malattie particolari, esistono anche lenti opache cosmetiche per far risaltare il colore. Prodotte tramite stampaggio, tornitura o FIPS, una combinazione, brevettata da CV, di tornitura e stampaggio automatici.

Lenti progressive

Lenti da occhiale che hanno come caratteristica un campo di visione da molto vicino a molto lontano senza linee di segmento visibili come nelle lenti bifocali tradizionali.

Macula

La macula è l’area centrale della retina con la massima capacità visiva.

Maculare

Della macula.

Maculopatia

Malattia della macula.

Melanoma

Tumore maligno derivato dalla proliferazione atipica dei melanociti. Sulla cute si presenta come una placca poco rilevata di colore bruno scuro. A volte deriva da un preesistente nevo; la sua trasformazione maligna si evidenzia con un cambiamento di colore e di dimensione. Il melanoma ha tendenza a disseminare per via linfatica e ematica. Oltre che sulla cute, un melanoma si può sviluppare a carico della coroide dell’occhio con distacco della retina e metastasi cerebrale tramite diffusione lungo il nervo ottico.

Membrana di Bowman

Lamina costituita da numerose fibrille di collagene orientate in tutti i sensi e fra loro intrecciate, situata tra l’epitelio e lo stroma della cornea. Sin.: lamina limitante anteriore della cornea.

Miodesopsia

Presenza di corpi mobili nell’umor vitreo, costituiti da molecole proteiche o grossolani aggregati molecolari. Frequente nei miopi e in età avanzata, è dovuta ad alterata permeabilità vasale; può essere anche un sintomo di distacco di retina.

Miopia

Difetto di rifrazione nell’occhio per cui l’immagine si mette a fuoco in un punto anteriore alla retina, sicché gli oggetti appaiono sfocati e più grandi del reale e si distinguono bene solo quelli molto vicini; si corregge con lenti divergenti.

Monovisione

Tecnica curativa spesso indicata in soggetti dai 40 anni in su che soffrono di presbiopia. Quest’ultima si verifica quando, come conseguenza del naturale processo di invecchiamento, il cristallino dell’occhio perde la propria capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini. Monovisione vuol dire utilizzare una lente a contatto per la visione da vicino per un occhio e, se necessario, una lente per la visione da lontano per l’altro occhio.

Neovasi

Vasi nuovi.

Nervo ottico

I due nervi di senso che uniscono gli occhi al cervello.

Nictalopia

Capacità visiva inferiore al normale in ambiente poco illuminato.

Nistagmo

Anomalia della motilità oculare, di solito bilaterale, che consiste in movimenti involontari, rapidi e ritmici dei bulbi con deviazioni orizzontali, verticali, rotatori o misti.

Occhio Ipovedente

Persona con capacità visiva molto ridotta.

Occhio pigro

Condizione per cui si verifica una perdita di visione per nessuna ragione apparente; l’occhio sembra sano, ma la vista è scarsa. Anche noto come ambliopia. La vista diminuita non può essere corretta con strumenti.

Occhio secco

Situazione in cui l’occhio non produce lacrime a sufficienza o che le lacrime prodotte non contengono le giuste sostanze chimiche.
Spesso, la sindrome dell’occhio secco fa parte del naturale processo di invecchiamento. Può anche essere causata da problemi di ammiccamento o alle palpebre stesse, da medicine come gli antistaminici, i contraccettivi orali e gli antidepressivi, da un clima secco, da vento e polvere, da problemi generici di salute quali artrite di Sjogren o da ustioni agli occhi.
I sintomi comprendono: arrossamento, irritazione, prurito e senso di fastidio dell’occhio, sensazione di bruciore o di corpo estraneo nell’occhio e visione sfocata.
L’occhio eccessivamente secco può danneggiare il tessuto dell’occhio stesso, graffiare la cornea (la membrana che copre l’occhio), causare problemi di vista e rendere difficoltoso l’utilizzo delle lenti a contatto.

Oculista

Medico specializzato in tutti gli ambiti della cura dell’occhio.

Oculomotore

Nervo cranico del terzo paio che presiede ai movimenti muscolari dell’occhio.

Oftalmologia

Studio dell’occhio, delle sue funzioni e delle sue malattie.

Optometria

Misurazione della vista che si effettua per poterne correggere i difetti con l’uso di lenti.

Optometrista

Ottico diplomato abilitato alla misurazione della vista e alla prescrizione di lenti adatte a correggerne i difetti.

Orzaiolo

Infezione stafilococcica delle palpebre che provoca un ascesso delle ghiandole di Zeiss (orzaiolo esterno) o della ghiandola meiboniana (orzaiolo interno).

Ottico optometrista

Professionista paramedico che vende occhiali e aiuta nella scelta delle montature. L’ottico inoltre vende e/o applica lenti a contatto, diagnostica problemi di vista, prescrive occhiali e lenti a contatto.

Ottotipo

Tavola su cui sono stampati segni o lettere di grandezza decrescente dall’alto verso il basso, e che serve per misurare l’acutezza visiva.

Palpebra

Ciascuna delle due pliche muscolo-membranose situate nella regione orbitale, con la funzione principale di proteggere l’occhio.

Panno corneale

Lesione corneale caratterizzata da alterazione della vascolarizzazione superficiale in seguito ad infiltrazione granulomatosa post-infiammatoria (tracoma).

Panoftalmia

Termine generale per indicare i processi infiammatori che coinvolgono tutte le strutture del globo oculare.

Panoftalmite

Infiammazione, in genere purulenta, di tutto il globo oculare.

Papilla ottica

Piccolo disco leggermente infossato della retina in cui si raccolgono i vasi retinici e le fibre che vanno a formare il nervo ottico.

Papilloma

Tumore benigno a struttura papillare che si sviluppa a spese dell’epitelio di rivestimento della cute o di una mucosa.

Paracentrale

Vicino al centro.

Percezione di profondità

La capacità di giudicare la distanza relativa di un oggetto e la relazione spaziale degli oggetti a distanze diverse.

Perimetro

Strumento usato in oculistica per misurare l’ampiezza del campo visivo.

Permeabilità all'ossigeno

Determinazione del passaggio di ossigeno attraverso un dato materiale in un dato periodo di tempo sotto specifiche condizioni.

Pinguecola

Macchia giallastra, presente di solito in persone anziane, situata sulla congiuntiva bulbare in prossimità della congiunzione sclero-corneale al lato nasale, dovuta a degenerazione elastoide del tessuto connettivo.

Polimeri

Combinazione particolare di sostanze chimiche che dà forma al materiale plastico da cui è composta una lente.

Polimeri idrofilici

Polimeri plastici progettati per trattenere acqua. Questo fatto rende i materiali di plastica impermeabile pratici da utilizzare e permette il passaggio di ossigeno dall’atmosfera alla superficie corneale.

Presbiopia

Riduzione del potere di accomodazione dell’occhio per diminuzione dell’elasticità del cristallino che compare nell’età avanzata; si ha una difficoltà a distinguere gli oggetti vicini, mentre la visione di quelli lontani resta invariata.

Pressione intraoculare

Forza di riempimento del bulbo oculare.

PRK

Trattamento laser che deriva dall’inglese Photo Refractive Keratectomy, significa cheratectomia fotorefrattiva.

Pterigio

Ispessimento della congiuntiva bulbare, che è per lo più l’esito di processi infiammatori cronici.

Punti e macchie

Piccoli puntini o particelle semi trasparenti o opache presenti all’interno dell’umor vitreo (chiaro e gelatinoso) che riempie l’interno dell’occhio. Si presentano come puntini di varie dimensioni e forme, fili sottili o simili a ragnatele. Dal momento che si trovano all’interno dell’occhio, si muovono quando si muove l’occhio e sembra che scappino via quando si tenta di guardarli direttamente. Le macchie sono spesso causate da piccole chiazze di proteina o altre sostanze che rimangono intrappolate durante la formazione degli occhi prima della nascita. Possono anche dipendere da un deterioramento dell’umor vitreo causato dall’invecchiamento; o da determinate patologie dell’occhio o ferite.

Pupilla

Apertura di forma circolare situata al centro dell’iride, dal cui bordo libero è delimitata; mette in comunicazione la camera anteriore dell’occhio con quella posteriore e ha la funzione di regolare la quantità di luce che giunge alla retina.

Refrazione

E’ il processo di misura l’acutezza visiva massimale con le diverse lenti correttive e il meccanismo attraverso cui i raggi di luce vengono messi a fuoco sulla retina. Retina: tunica interna del globo oculare; consiste in una membrana trasparente sottilissima formata da cellule nervose e dai recettori della vista che si collegano al nervo ottico.

Retina

Tunica interna del globo oculare; consiste in una membrana trasparente sottilissima formata da cellule nervose e dai recettori della vista che si collegano al nervo ottico.

Retinite

Infiammazione della retina.

Retinite pigmentosa

Gruppo di malattie ereditarie che danneggiano i coni e i bastoncelli fotosensibili, posizionati sulla retina, la parte posteriore dell’occhio. I bastoncelli, responsabili della visione notturna laterale (periferica), sono maggiormente colpiti rispetto ai coni, responsabili della visione centrale nitida e del colore. I primi sintomi di RP compaiono solitamente durante l’infanzia o l’adolescenza. Il primo sintomo è spesso la riduzione della visione notturna e una successiva lenta perdita della visione laterale. Nel corso degli anni, la malattia sarà responsabile di un’ulteriore perdita di visione laterale. Mano a mano che la patologia progredisce, le persone affette da RP possono inciampare accidentalmente in sedie e altri oggetti poiché la visione laterale peggiora e riescono a vedere solo in una direzione – dritto davanti a sé. Hanno la sensazione di vedere come se si trovassero in un tunnel.

Retinoblastoma

Tumore primitivo maligno di tipo congenito composto da cellule neuroblastiche indifferenziate che originano dai retinoblasti.

Retinopatia diabetica

Malattia della retina dovuta ad alterazioni vascolari determinate dal diabete mellito e caratterizzata da microaneurismi retinici con emorragie ed edema maculare; nella forma più grave si ha proliferazione fibrovascolare (retinopatia proliferativa) che può causare distacco della retina.

Retinopatia senile

Ispessimento irregolare della coroide e dei suoi capillari e lesioni dell’epitelio pigmentario intorno alla macula e ai bordi della papilla con possibile neovascolarizzazione, emorragie e distacco della retina. Comporta un progressivo deficit dell’acuità visiva nei soggetti di oltre 65 anni.

Rodopsina

Pigmento fotosensibile, costituito da una proteina il cui gruppo prostetico è il retinene, presente nei bastoncelli della retina; svolge un compito fondamentale nel meccanismo della visione.

Sacco lacrimale

Piccolo serbatoio membranoso in cui si raccoglie il liquido lacrimale.

Schiascopia

Accertamento delle caratteristiche di rifrazione dell’occhio, eseguito mediante l’illuminazione del fondo oculare e l’osservazione delle ombre proiettate sul medesimo dai margini del foro pupillare.

Sclera

Membrana ricca di fibre connettivali ed elastiche, bianca, opaca, che costituisce l’involucro esterno al globo oculare.

Sclerite

Infiammazione della sclera.

Scotoma

Perdita di visione in una determinata zona del campo visivo, centrale o periferica, dovuto a nevrite retro-bulbare, lesioni coroidee o retiniche o della parte posteriore del centro visivo corticale.

Senile

Della vecchiaia.

Soluzione disinfettante

Sostanza utilizzata nel trattamento delle lenti allo scopo di eliminare i batteri e i microrganismi presenti sulla superficie.

Soluzione salina

Soluzione salina disponibile con o senza conservanti. Utilizzata per risciacquo prima della disinfezione.

Sostituzione programmata

Termine generico usato per indicare il programma secondo cui si sostituiscono le lenti a contatto. Al fine di ottenere un uso comodo e semplice della lente, la maggior parte degli ottici raccomanda che le lenti vengano sostituite ogni due settimane, ogni mese o ogni tre.

Stimolo luminoso

Raggio di luce che giunge alla retina.

Strabismo

Difetto dell’occhio dovuto a una deviazione degli assi oculari | strabismo di Venere, leggero strabismo, tradizionalmente considerato una nota in più del fascino femminile.

Tabella di Snellen

Tabella standard utilizzata per misurare l’acuità visiva. Quest’ultima è espressa in frazione (per esempio 10/10) il cui numeratore indica la distanza d’esame e il cui denominatore rappresenta la distanza dalla quale una persona con una vista normale riesce a leggere le lettere della tabella. Per esempio, se le lettere più piccole che la persona esaminata riesce a vedere si trovano sulla riga 20/40, significa che una persona con una vista normale è in grado di vedere quelle stesse lettere ad una distanza di 40 piedi.

Tonometria

In oculistica, misurazione della pressione interna dell’occhio.

Tornitura

Tecnica di produzione attraverso la quale la geometria della superficie posteriore della lente viene modellata con una macchina di precisione.

Trabecolato

Filtro spugnoso da cui transita l’umore acqueo visivo.

Tracoma

Malattia virale della congiuntiva e della cornea, caratterizzata dalla presenza di granulazioni sulle palpebre e da secrezione purulenta.

Trichiasi

Deviazione delle ciglia verso il globo oculare.

Trigemino

Si dice del quinto paio dei nervi cranici, suddiviso in tre rami (nervo oftalmico, nervo mascellare e nervo mandibolare); presiede alla sensibilità della faccia e della metà anteriore della testa, e innerva i muscoli masticatori.

Umore acqueo

Liquido incolore e di perfetta limpidezza che riempie la camera anteriore dell’occhio (spazio fra cornea e iride).

Umore vitreo

Sostanza gelatinosa trasparente che occupa gran parte del globo oculare.

Uvea

Struttura del globo oculare, costituita dalla membrana intermedia del globo stesso (coroide), dall’iride e dal corpo ciliare.

Uveite

Infiammazione dell’uvea.

Uveite anteriore

Infiammazione dello strato centrale dell’occhio, che comprende l’iride (la parte colorata dell’occhio) e il tessuto adiacente, noto come corpo ciliare. Se non opportunamente curata può causare danni permanenti e perdita della visione a causa dello sviluppo di glaucoma, cataratta o edema retinico. L’uveite anteriore può verificarsi a conseguenza di un trauma all’occhio, causato per esempio da un colpo o da un corpo estraneo. Può inoltre essere una complicazione derivante da un’altra malattia dell’occhio o può essere legata a problemi generali di salute come artrite reumatoide, rosolia e orecchioni. Nella maggior parte dei casi, non vi è una causa evidente. I sintomi possono comprendere: arrossamento, dolore e infiammazione dell’occhio, visione sfocata, fotosensibilità e restringimento della pupilla.

Vasculopatia

Malattia/Alterazione dei vasi sanguigni.

Visione periferica

Capacità dell’occhio di percepire intorno alla visione diretta. Particolarmente efficace nell’individuazione degli oggetti in movimento.

Visus

Potere visivo, capacità dell’apparato visivo di percepire immagini distinte | misura dell’acuità visiva, di solito espressa in decimi (con il massimo uguale a undici decimi).

Vitrectomia

Operazione di microchirurgia oculare che consiste nell’asportazione del corpo vitreo e nella sua sostituzione con una soluzione fisiologica.

Xantelasma

Xantoma della palpebra.

Xantoma

Piccolo tumore cutaneo di colore giallastro, dovuto ad accumulo di derivati del colesterolo.

Zona ottica

Zona della cornea attraversata dai raggi luminosi che vanno a fuoco retina.